Mi permetto di accompagnarvi all’interno dell’icona e raccontarvi…….
I materiali utilizzati sono di recupero. Rifiuti, uno dei business delle mafie.
Il supporto è una vecchia tavola da stiro, il suo angolo a sesto acuto, detto anche ogivale, è per me rimando al Sacro: – legalità quale rispetto della sacralità della vita -.
Eolo, appare in primo piano, dio dei venti, soffia da Nord il violento Borea che scompiglia, spazza via…l’azzurro, emblema di lealtà, carnagione del volto, indica il colore della Repubblica Italiana. Azzurro che intende vento gelido, azzurro del cielo, azzurro dell’acqua, elemento violato, simbolo della devastazione ambientale in atto.
La forza sprigionata dal dio, muove poco sotto, la bilancia da sempre simbolo di giustizia e diritto, metro di colpa e punizione. Bilancia quale strumento della “pesatura del cuore o dell’anima”.
Nell’antico Egitto, Thot, dio della saggezza, assiste alla pesatura:
Nella cristianità è l’Arcangelo Michele che s’incarica dell’operazione, mentre Satana, spesso, cerca di togliere il peso al piatto dei meriti.
La piuma presente nell’opera, come ovvio, vuole simboleggiare la Maat ma, anche, il regno animale; il supporto di legno dell’icona il regno vegetale e quindi la terra.
In basso a sinistra, è scritto, in filo di ferro arrugginito “Diche”.
In Esiodo, Diche è la divinità che sovraintende la giustizia, con le sue sorelle Eunomia e Eirene, veglia sulle opere degli uomini. Diche riferisce a Zeus le colpe degli uomini perché, per via di queste, lei viene offesa. Quando questi la scacciano la dea li segue piangendo e avvolta nella foschia le procura del male.
In Euripide, cattura i criminali, viene presentata come vergine e Platone considera questa condizione come incorrotta, perché tale deve essere la giustizia.
Nell’icona sono presenti gli elementi dell’aria (Eolo), dell’acqua (l’azzurro), della terra (piuma e legno), tutti interessati a quello che è lo scempio ambientale.
Da ultimo l’oro, per me regalità della giustizia e del diritto.
Nilo Negroni
– Opera in tecnica mista su tavola donata a “Vento di legalità” a cura di Caterina Viola –
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