Il 12 marzo scorso Caterina Viola ha partecipato ad un Incontro nell’Auditorium del liceo scientifico V. Volterra di Ciampino.
Il tema dell’Incontro, suggestivamente denominato “Insieme è possibile”, avente ad oggetto la discussione su possibili percorsi educativi alla legalità, ha richiamato l’interesse e l’attenzione dei partecipanti non solo perché erano presenti ospiti autorevoli, ma anche perché si è svolto nella sala-auditorium di una prestigiosa scuola di Ciampino, il Liceo scientifico V. Volterra.
Gli studenti del Volterra hanno assistito all’Incontro, non solo come padroni di casa, ma anche, come si legge nella Locandina di invito, in rappresentanza degli studenti di tutte le scuole operanti nei tredici Comuni del territorio della Diocesi di Albano.
Si è parlato di Diocesi perché era presente il Vescovo di Albano Mons. Vincenzo Viva.
Erano presenti, il Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Velletri, Giancarlo Amato, Gaetano Salvo, Coordinatore di Libera per Roma e Provincia; erano inoltre presenti la Sindaca del Comune di Ciampino, Emanuela Colella e il Sindaco del Comune di Albano, Massimiliano Borelli, nonché i Dirigenti scolastici di tutte le scuole della Diocesi.
Nel corso dell’Incontro è stato sottoscritto, tra il Vescovo, Mons. Vincenzo Viva e il Procuratore Capo della Repubblica di Velletri, Giancarlo Amato, un Protocollo d’intesa per attivare percorsi educativi alla legalità nelle scuole del territorio della Diocesi, in collaborazione con il Segretariato generale della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma, la Procura della Repubblica di Latina, l’Associazione “Libera”
Caterina Viola è stata invitata all’Incontro nella sua veste di fondatrice del Movimento “Vento di legalità”.
La firma del Protocollo d’intesa con la conclamata finalità di rendere sempre più viva la crescita negli alunni delle scuole di ogni ordine e grado della cultura della legalità costituisce una rimarchevole iniziativa che non può non essere apprezzata ed incoraggiata.
Infatti, gli eventi organizzati da “Vento di legalità”, nel corso di vari anni di attività del Movimento, hanno messo in evidenza che i giovani sono affamati di conoscenza e che vogliono conoscere le problematiche sul tappeto, per poi decidere della loro vita.
Tuttavia, l’esperienza, maturata nel tempo, ha evidenziato che parlare di scuola e cultura della legalità non ha alcun riscontro positivo se rimane un fatto astratto ed isolato senza nessuna incidenza nella realtà concreta e senza seguito e continuità.
Tra l’altro, il livello culturale dei nostri tempi, bombardato dai social-media che, spesso, si pongono come megafono per propagandare una vita facile e senza impegno, è così minacciato che a legittimare l’illegalità grande o piccola che sia, spesso, sono proprio le nostre cattive abitudini.
Chi di noi non ha tentato, almeno una volta, di porre in campo un’azione dai contorni illegali o perlomeno ambigui al confine fra il lecito e l’illecito?
Quanti tra noi, pur con brillanti competenze, sono costretti a scendere a compromessi, senza ribellarsi?
E, ancora, quanti di noi preferiscono la via più facile del compromesso piuttosto che quella della normalità e della legalità?
Uno dei luoghi decisivi, in cui coloro, che hanno intenzione di far crescere la nostra società, si trovano fianco a fianco, è proprio quello dell’educazione e della formazione alla legalità attraverso la scuola.
Attraverso l’insegnamento costante e fiducioso nei confronti dei più giovani, facendo loro capire, a poco, a poco, che la legalità comincia a misurarsi già nelle piccole scelte, quelle di ogni giorno.
La radice della legalità è sempre il bene comune che equivale ad atteggiamento responsabile di chi cerca, prima che il proprio utile, il bene della comunità dentro cui vive, nella convinzione che l’uno senza l’altro non possono sussistere.
Le crisi profonde, ci insegnano i sociologi hanno, il più delle volte, una radice antropologica che trova la sua motivazione ultima nella negazione della persona, dell’uomo in quanto tale, ed è dovuta proprio alle troppe sacche di illegalità e ingiustizie, con abusi e soprusi che non vengono sufficientemente contrastati e annientati.
Noi dobbiamo essere per la legalità e per la giustizia.
E il Protocollo d’intesa, sottoscritto il 12 marzo scorso, è un tassello da incoraggiare con la speranza che produca i suoi frutti.
E certamente ne produrrà.
Le reazioni degli studenti del Volterra, nel corso dell’Incontro, lasciano ben sperare per il futuro.
L’entusiasmo da loro dimostrato ribadisce ancora una volta che il tema della legalità è vivo nelle loro coscienze, sta a noi saperlo coltivare senza mai dimenticare che sono proprio loro gli attori essenziali, quali protagonisti fondamentali della crescita, nelle nostre relazioni sociali, del senso civico e della propensione verso il bene comune.
Lì, 13 marzo 2024
Caterina Viola
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